AMCC: NO A SCUDO TOMBALE. RIFORMA FRETTOLOSA, CHIEDIAMO INCONTRO URGENTE A FOTI
Data:
2 Dicembre 2024
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti, tuttora in stato di agitazione, si è riunito in seduta straordinaria il 2 dicembre 2024 nella settimana in cui è all’esame e al voto delle commissioni congiunte I e II della Camera, la proposta di legge Foti.
L’Associazione Magistrati della Corte dei conti dice “no a una riforma frettolosa e fuori sistema che introduce uno scudo tombale – in sostituzione dello scudo erariale in scadenza – sulla responsabilità amministrativa. Con una riforma così concepita – afferma in una nota il direttivo – il Paese si allontana dalla cornice europea, snaturando il controllo preventivo di legittimità che, concentrato solo sull’atto, non è idoneo a misurare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa”.
L’Associazione Magistrati della Corte dei conti rivolge un appello al neo ministro della Coesione e degli Affari Europei Tommaso Foti per un incontro urgente sui temi della riforma, proprio in virtù delle deleghe che gli sono state attribuite e del proposito di voler percorrere la strada di una riforma condivisa.
L’AMCC ritiene che il Controllo preventivo sull’atto e la funzione consultiva – con previsione di termini ridotti e del silenzio assenso – vengano utilizzati in modo non funzionale, in quanto concepiti al solo scopo di escludere la responsabilità amministrativa del funzionario e dell’amministratore pubblico.
I magistrati contabili non sono solo preoccupati – continua la nota – per l’introduzione di un regime sanzionatorio della responsabilità amministrativa che prevede il pagamento di una sanzione di 150 € invece del risarcimento per poste di danno anche rilevanti, ma anche per l’emendamento che annulla il ruolo delle procure regionali centralizzando le funzioni requirenti a Roma – in modo stridente con le istanze di regionalismo e di autonomia differenziata – con il disarmante risultato di paralizzare l’attività degli uffici e la tutela della legalità – che non può avere effettività se non realizzata su base territoriale – non soltanto per gli illeciti gravemente colposi, ma anche per quelli dolosi, ponendo a rischio il recupero del danno erariale che resterà definitivamente a carico dei cittadini.
Inoltre, nell’emendamento le sezioni regionali non sono più concepite come specializzate per funzioni ma strutturate a vocazione generale, perché investite di funzioni congiunte (consultive, referenti, di controllo e di giurisdizione), con il risultato di rendere di dubbia applicabilità la riforma e, conseguentemente, di rendere inefficiente la Corte dei Conti nel suo ruolo di garante dei conti pubblici.
Ultimo aggiornamento
3 Dicembre 2024, 23:33